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Gianni con Vespa 150 sulle Dolomiti

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Sei in : La nascita dell'A.C. Vedelago _  Pagina 3 di 3

Nel 1983 sul nuovo campo sportivo intitolato al defunto Sindaco Adelmo Bolge, che tanto si prodigò per la sua costruzione assieme al geometra comunale Antonio Feltrin, scende per un incontro l’A. C. Pellizzari Vedelago con la squadra vincitrice, l’anno prima, del Campionato di Calcio d’Italia - Serie A - l’Associazione Calcio Roma, del Presidente Da sinistra: Pellizzari, Gabrielli, Liedholm, Moro Dino Viola e dell’allenatore Niels Liedholm.
Il 5 gennaio 1983, fu una giornata storica per quanto riguarda incontri sportivi in Vedelago; non so in quale secolo che verrà questo paese ospiterà ancora una squadra di calcio di Serie A, vincitrice l’anno prima del Campionato Italiano. In quel lieto giorno, spero, verranno ricordati i nomi di Pellizzari Rodolfo e Gianni Moro.

L’incontro fu per la Roma un allenamento: alla domenica doveva incontrare il Verona e terminò con il punteggio di 7-0, e lascio a voi indovinare chi incassò sette reti.
Stupendi campioni: Falcao, Di Bartolomei, Cereso, Pruzzo, Giannini, Graziani, Conti, Ancelotti. Durante la partita un fatto comico: ho il vizio che in campo grido per incitare i miei giocatori, più volte richiamato dal bravo allenatore Paolo Bottacin. Siccome il mio portiere, Pedon, ogni volta che prendeva la palla, ed era spesso, dato il pressare dei giocatori romani, appoggiava il pallone ad un terzino o ad un mediano e subito incontrato da un avversario la palla ritornava alla Roma, così il gioco era sempre nella nostra metà campo, gridavo a Pedon: "Longa.... Longa.... Longa...", perché la palla andasse sull’area avversaria e si avesse così un pò di respiro e far giocare gli attaccanti.
Il portiere capiva poco e il grido si udiva echeggiare in continuazione. Una distinta signora che era vicino all’arbitro Luigi Agnolin chiese gentilmente a questi: "Signore, conosco tutti i giocatori del Vedelago, ma per favore, mi può indicare il giocatore Longa che sento ripetutamente chiamare?". Non ho mai saputo la risposta del superbo fischietto italiano. Con tutti questi avvenimenti il nome di Magazzini Pellizzari risuonava in tutto il Veneto e oltre, per questo Pellizzari mi ricompensò in seguito con premi che narrerò più avanti.

Ora voglio parlare del mio nome d’arte "Ras" ma io artista non mi vedo ed è un nome appiccicatomi da Oreste Stradiotto.
Il buon Oreste era con me dal primo giorno della nascita di Vedelago Calcio. Era il factotum: segnava il campo sportivo, metteva e toglieva le reti ad ogni partita, puliva gli spogliatoi, preparava il the ad ogni partita, seguiva i giocatori nelle trasferte; non occorreva dargli nessun ordine, era sempre il primo sul da farsi. Ho un carattere che non mi lascio comandare facilmente, grido tanto, sembra che rovesci il mondo ed invece non porto rancore a nessuno, tutti sono amici e mi accorgo, adesso che ne ho 85, quanto bene mi voleva il popolo sportivo di Vedelago.
Ma per quel mio modo di fare da imperatore a Oreste vennero in mente i Ras Etiopici, capi tribù; invece di: "capo o geometra o presidente o Gianni", mi chiamava con il nome: "Ras".
Quando andai con Volpato a trasmettere sport in varie Radio locali per non farmi conoscere dal pubblico adottai il nome di Oreste ed ero: "Gianni Ras".
Ho collaborato alla redazione del periodico "Vedelago Sport" con testi di colore canzonatorio molto apprezzati dai molteplici lettori della Castellana e firmavo Gianni Ras.
Ecco chiarito perché le mie avventure sono quelle di Gianni Ras.

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